Il paese ha le carte in regola per uscire dalla recessione. Fabiani, responsabile gestioni patrimoniali di Zenit SGR: “Ma bisogna intervenire con qualche riforma coraggiosa”.
“Indubbiamente, nell’uscita della recessione, l’Italia appare in ritardo rispetto ai partner europei e, complici i pesanti cali del Pil nei primi trimestri, è probabile che conclusa il 2013 con un risultato complessivamente negativo in termini di variazione del prodotto interno lordo – commenta Stefano Fabiani, responsabile gestioni patrimoniali di Zenit SGR – Tuttavia, molti indicatori economici hanno romai assunto una tendenza chiaramente crescente e non è quindi azzardato ritenere che ormai il peggio sia passato, almeno per quanto riguarda il ciclo economico”.
“Una riforma che includa un taglio del cuneo fiscale sul lavoro – tuona Fabiani – un’oculata revisione della spesa pubblica e una maggiore liberalizzazione di alcuni settori dell’economia”. E se tutto ciò dovesse realizzarsi, allosa si che l’Italia diventerebbe un’opportunità d’investimento interessante, soprattutto dal punto di vista dell’equity, “che risulta essere più appetibile delle obbligazioni, sia perchè i fondamentali sono più competitivi rispetto al resto d’Europa sia perchè si prospetta una futura stagione di rialzo dei tassi d’interesse”, continua Fabiani.