Sono le valute ad attrarre quegli investitori che sono alla ricerca di un minimo di rendimento aggiuntivo rispetto ai segmenti meno rischiosi del reddito fisso. Ma, come spesso ripetiamo, laddove ci sono maggiori rendimenti troviamo anche più rischi e il mercato valutario ne è probabilmente il più “eterogeneo” (in termini di pericoli per il proprio portafoglio): a monete con volatilità tutto sommato contenuta si affiancano divise soggette a bruschi movimenti di breve termine. Insomma, è bene conoscere il settore nel quale si vuole investire evitando il più possibile il”fai-da-te”.
DOLLARO
Tra le principali divise è ovviamente immediato partire dalla moneta statunitense. «Dopo l’importante rafforzamento di due anni fa – ricorda Marco Bonifacio, risk manager di Zenit Sgr – il cambio si è portato in una banda di oscillazione dalla quale fatica a uscire; investimento quindi relativamente poco rischioso ma con limitate opportunità». […]
STERLINA
Tra le valute europee merita una menzione la sterlina britannica, sui minimi contro l’euro dopo il referendum sulla Brexit. «Difficile pensare a un’inversione di tendenza nel breve termine – dice Bonifacio – ma potrebbe essere un interessante investimento più a lungo in vista di una definizione dei rapporti tra il Regno Unito e la Ue». Ma le conseguenze politiche derivanti dall’uscita del Regno Unito dall’Unione europea non si sono spiegate in tutti i suoi effetti. […]
YEN
La divisa giapponese si è rafforzata negli ultimi anni a dispetto della politica monetaria ultra-espansiva per seguita dalla Bo). «Logica economica vedrebbe un indebolimento – sottolinea Bonifacio – e comunque la valuta è tra le più volatili dei Paesi sviluppati e tra le più utilizzate in logica speculativa, meglio evitare». […]