Gli italiani sono un popolo di risparmiatori, a maggior ragione in tempi di crisi.
Secondo un’indagine realizzata da Confesercenti e Swg a ridosso del Natale, il 40% delle famiglie dichiarava prima delle feste di voler comprimere sotto i 250 euro il budget da destinare ai regali, in salita di 7 punti rispetto al 2015, anche se la spesa media stimata è rimasta invariata intorno ai 600 euro (per effetto di una maggiore polarizzazione nelle intenzioni di spesa). Ma la tendenza al risparmio non è certo una novità dell’ultimo anno per gli abitanti della Penisola. Stando a uno studio realizzato da mUp Research per conto del sito Facile.it su un campione di 24 milioni di persone, nel 2015 gli italiani hanno risparmiato in media 625 euro a testa grazie a una riduzione delle proprie spese: dal telefono alle bollette di elettricità e gas, dalle spese mediche alla banca, fino addirittura alla benzina e agli alimenti. Naturalmente i tagli hanno riguardato anche le uscite “accessorie”, come quelle per abbigliamento, ristoranti e cultura.
A meritare un momento di riflessione però è il modo in cui gli italiani hanno deciso di impiegare questi soldi risparmiati. Il fatto è che nella maggior parte dei casi li hanno semplicemente tenuti “in tasca”, come cuscinetto per le emergenze, utile a sentirsi più tranquilli in un momento di elevata incertezza: Banca d’Italia stima che il 30% circa dei risparmi non venga investito affatto.
Eppure esistono spese (se così possiamo definirle) che non vale proprio la pena di tagliare – e che praticamente tutti possono permettersi: stiamo parlando degli investimenti. La percezione diffusa è che investire abbia soglie di accesso proibitive e che sia praticamente inutile farlo con piccole somme, perché sarebbero “mangiate” dai costi di gestione dell’investimento stesso.
Ma la realtà è che oggi le cose sono cambiate rispetto al passato, e molto. Esistono infatti prodotti accessibili a tutti, che grazie all’aiuto della tecnologia riescono a tenere i costi molto bassi e che consentono di investire poco per volta, mettendo da parte nel tempo un gruzzolo interessante per effetto della capitalizzazione degli interessi.
Chi non può permettersi di mettere da parte dieci euro al mese, magari in un piano di accumulo del capitale? Si tratta di un sacrificio veramente minimo – due caffè in meno alla settimana – che si traduce in un investimento per il futuro. Tra qualche anno sarete grati a voi stessi per averci pensato in tempo.