La nuova frontiera della tecnologia unita alla finanza sta facendo sempre maggiori progressi. Che il Fintech sia la chiave per superare i paletti mentali della finanza comportamentale?
Forse avrete già sentito parlare di finanza comportamentale: è un campo di studio che riguarda quella serie di meccanismi mentali, chiamati bias cognitivi, che influenzano le decisioni d’investimento.
Esistono tanti tipi di bias cognitivi differenti, ognuno dei quali può rappresentare un limite del processo decisionale alla base di tutte le scelte d’investimento. Che si tratti della paura del lungo termine o di non avere il coraggio di assumersi qualche rischio, l’agguato del bias cognitivo non fa altro che dissuadere il risparmiatore dal prendere la giusta scelta. Eppure oggigiorno la tecnologia, che pervade molti campi d’attività, può venire incontro all’investitore aiutandolo nelle sue scelte. Stiamo parlando di Fintech, ovvero di quei servizi tecnologici che ormai dovrebbero far parte del DNA di qualsiasi gruppo finanziario.
Una questione di esigenze
È evidente che quando si tratta di investire il proprio denaro, il risparmiatore “cammina coi piedi di piombo”. Di solito, infatti, si è alla ricerca di servizi che siano il più possibile trasparenti, che abbiano bassi costi di transazione e processi snelli. In questa direzione, il Fintech è sicuramente di grande aiuto: l’innovazione tecnologica, infatti, è la chiave per mitigare l’effetto dei bias cognitivi.
Con la digitalizzazione dei servizi bancari e dei processi di investimento, si è in grado di accorciare la distanza che si crea tra i clienti e i loro istituti di credito. Grazie ad esempio alla creazione di portali consultabili online in real time, il cliente può tenere sotto controllo le proprie transazioni qualora voglia. Proprio l’esperienza diretta, senza troppi processi intermediari, è ciò che può far sì che il cliente prenda le sue decisioni senza rimandarle, come nel caso invece in cui si abbia a che fare con una canale tradizionale.
Ad avere più appeal, nell’era digital, sicuramente ci sono i servizi di pagamento online, privi di commissioni. Servizi come Satispay, oppure Apple Pay, che permettono di effettuare tramite smartphone transazioni di denaro senza alcun costo aggiuntivo.
Il digitale nel risparmio gestito
Che il Fintech abbia un gran potenziale nel campo della finanza lo dimostrano anche i dati di una ricerca Accenture, secondo cui gli investimenti in compagnie del settore sono aumentati del 201% rispetto allo scorso anno, mentre la crescita media degli altri settori è stata del 63%.
Ma il digitale ha dato molto anche all’industria del risparmio gestito: le attuali piattaforme online, infatti, permettono ai clienti di trovare soluzioni da poter acquistare e sottoscrivere, avendo la possibilità di fare ordini sul mercato in modo autonomo. Grazie alla digitalizzazione, inoltre, si possono ridurre i costi di commissione sino a renderli anche pari a zero, a tutto vantaggio della rendita del cliente.
Insomma, il futuro del sistema finanziario è legato, a suo assoluto vantaggio, alla frontiera Fintech e a beneficiarne saranno sempre più i clienti finali.