Quando si parla di fintech si fa riferimento a prodotti e servizi finanziari forniti mediante l’utilizzo di avanzate tecnologie informatiche. Si tratta di una rivoluzione che in pochi anni ha guadagnato il ruolo di attore primario sui mercati finanziari, un fenomeno trasversale che ha visto come protagonisti prestiti peer to peer, mobile payment, bitcoin, blockchain e crowdfunding. Da quanto emerge nell’analisi condotta da KPMG, The Pulse of Fintech, il mercato globale ha visto gli investimenti superare la quota di 8 miliardi di dollari nel secondo trimestre 2017 da parte di fondi di venture capital, dimostrando così che l’interesse da parte degli investitori rimane elevato. Guardando al nostro continente, gli investimenti hanno superato il miliardo di dollari dall’inizio dell’anno, trainati da significative opportunità nell’insurtech.
In questo scenario, l’implementazione della direttiva europea sui pagamenti (PSD2), che sarà attiva dal 2018, è diventata il punto di riferimento degli investimenti nel fintech. La nascita di startup si sta quindi legando a due dinamiche principali: da una parte troviamo le società che stanno lavorando per sostituire le banche nella fornitura di servizi a valore aggiunto per i clienti finali (B2C), dall’altra si schierano quei player che si stanno specializzando nel fornire supporto tecnologico alle banche stesse (B2B). Quest’ultimo fenomeno è confermato dalla ricerca condotta da PWC (Global FinTech Survey 2017): le istituzioni finanziarie tradizionali stanno infatti iniziando a cogliere l’opportunità offerta da questa rivoluzione, legandosi alle startup mediante collaborazioni o investimenti diretti nel loro capitale. Da notare come il 45% (32% nel 2016) di loro abbia già attivato partnership con il mondo fintech.
L’Italia stringe la mano al fintech
E mentre in Italia si aspetta di sapere a chi andrà il premio Fintech 2017 indetto dalla School of Management del Politecnico di Milano, l’ecosistema finanziario italiano si mostra sempre più aperto all’innovazione tecnologica e ce lo raccontano anche i dati forniti da PWC. Dalla ricerca, infatti, emerge che a livello globale l’82% degli operatori storici ha in previsione di aumentare le collaborazioni in ambito Fintech nel corso del prossimo anno, mentre in Italia la percentuale sale all’84%. “La rivoluzione 4.0 che sta investendo diversi settori, parte sempre dall’idea di migliorare il prodotto e/o servizio offerto rendendolo iperconnesso e funzionale a tutto vantaggio dell’esperienza finale del cliente”, commentano da Zenit SGR. “La digital transformation è sicuramente sinonimo di crescita, è certo una sfida al cambiamento ed è il prendere atto che lo strumento tecnologico può rendere il business sempre più produttivo e di qualità. Abbracciare la componente disruptive del fintech può solo migliorare in efficienza i servizi offerti ai clienti, favorendo lo sviluppo di nuovi business e nuove tecnologie a servizio della finanza”.
Non solo i servizi bancari non siano gli unici ad essersi digitalizzati. L’industria del risparmio gestito è stata sicuramente uno dei protagonisti dell’innovazione tecnologica. I canali del risparmio gestito si sono digitalizzati e dotati anche loro di piattaforme accessibili dal web tramite cui poter gestire il proprio portafoglio di risparmio e monitorarne l’andamento senza dover aspettare i classici tempi dovuti alle intermediazioni standard. “La digitalizzazione dei fondi di risparmio sottoscrivibili online, inoltre, ha fatto sì che le commissioni di gestione potessero essere molto basse, in alcuni casi anche rimborsabili dopo un determinato periodo di tempo. Un incentivo per investire soprattutto per chi pensa che investimento sia sinonimo di costo elevato”. Da qui nasce il progetto di Zenit, società di gestione del risparmio che “ha creduto e crede ogni giorno nell’importanza dell’innovazione, con l’obiettivo di migliorare i servizi a disposizione dei clienti”. Zenit ha creato due prodotti acquistabili completamente online che sfruttano le tecnologie per abbattere i costi e ideare una proposta innovativa alla portata di tutti. Dopo poco più di un anno, infatti, la piattaforma si è completamente rinnovata: da qualche mese si può investire non solo in Pensaci Oggi, il salvadanaio digitale dall’anima fortemente tecnologica, ma anche nei PIR, Zenit Obbligazionario e Zenit Pianeta Italia.