Articolo pubblicato su Milano Finanza
Forse un po’ a sorpresa, il FTSE MIB è stato sicuramente la rivelazione del 2017 tra i mercati azionari mondiali con una performance del 13,61%.
Un trend positivo continuato anche in questo 2018, con una performance da inizio anno del 3,66%, nonostante la penalizzazione dovuta al brusco calo arrivato gli ultimi giorni di gennaio e costato oltre il 6% in quattro settimane.
Insomma, il polmone finanziario milanese ha retto, e continua a reggere, bene alle salite, con somma gioia dei fondi focalizzati sul mercato azionario domestico.
Secondo Stefano Fabiani, responsabile azionario e gestioni patrimoniali di Zenit, «la causa principale è la congiuntura europea, unita alle riforme del lavoro che ci hanno dato una mano, e quindi abbiamo anche in Italia da 18 mesi una congiuntura>>.
Ora, spiega Fabiani, abbiamo «valutazioni interessanti rispetto ad altri mercati europei>>, con tutta una componente a media e piccola capitalizzazione che negli anni di crisi si era
«vaccinata e rafforzata conquistando quote di mercato all’estero>>.
A questo quadro va poi aggiunto il successo ottenuto dai Piani individuali di risparmio che ha consentito agli attori domestici del risparmio gestito di avere risorse e fondi necessari per andare a investire sul mercato nostrano.
«Abbiamo sempre avuto con i nostri fondi focalizzati sull’azionario italiano un approccio di grande attenzione alle realtà di piccola e media capitalizzazione, cosa che ci ha consentito di cavalcare bene l’onda Pir>> ha proseguito Fabiani.
Certamente bisogna capire, adesso, anche quanto le elezioni del 4 marzo possano costituire un fattore di rischio per l’azionariato italiano. […]
Sicuramente c’è <<un minimo di attenzione alla prossima scadenza elettorale, che viene monitorata e controllata specie da investitori esteri>>, conferma Fabiani, <<ma sotto questo aspetto c’è un consenso abbastanza ampio che vede, anche in una ipotetica non vittoria di nessuno, un buon risultato>>. […]
Le mosse dei fondi saranno sicuramente settate su una spiccata selettività, alla ricerca di idee di investimento in grado di offrire valore e margini di apprezzamento a livello fondamentale, soprattutto riguardo l’esposizione alle small e mid cap in cui è necessario conoscere al meglio la storia aziendale.
<<Bisogna guardare con attenzione alla capitalizzazione con multipli interessanti associati a qualche rischio maggiore, rischio che può valere la pena correre>>, sottolinea Stefano Fabiani. […]
Le mid e small cap continueranno a suscitare anche il forte interesse di Zenit: <<All’interno della parte mid e small cap penso che lo stock picking possa diventare davvero più interessante nel prossimo anno e che ci possano essere ancora delle occasioni>>.
Quanto alle large cap, invece, il grande potenziale, a detta di Zenit, è il settore bancario su cui però aleggia un rischio maggiore.
<<Oggi il settore si ritrova con diverse realtà che hanno fatto pulizia a livello di NPL, hanno fatto aumenti di capitale e hanno un piano chiaro di smaltimento della parte restante nei prossimi 3-4-5 anni>>, sostiene Fabiani, aggiungendo che <<la parte operativa dovrebbe poter contare su una dinamica di tassi sicuramente migliore di quella degli ultimi anni>>.
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