Settimana negativa per i mercati finanziari, in particolare per la borsa americana, dove le prime trimestrali delle aziende non hanno brillato, anche se i numeri delle banche sono stati invece nel complesso positivi.
L’inflazione rimane il principale timore per gli investitori: in Europa l’indice dei prezzi ha superato il 5% con punte ancora più elevate in Spagna e in Germania; tuttavia, la BCE ha lasciato intendere che non alzerà a breve i tassi d’interesse, così come ha affermato di non voler fare anche la Bank of Japan. In Cina, invece, la banca centrale ha tagliato i tassi per far fronte al rallentamento dell’economia e alle difficoltà del settore immobiliare.
A questi rischi congiunturali si è aggiunto un rischio geopolitico con la crisi al confine russo-ucraino: sia gli Stati Uniti, sia l’Unione Europea hanno detto di essere pronti a intervenire in caso di violazione della sovranità di Kiev, ma alcuni osservatori temono comunque un’azione di forza da parte di Mosca.
Sul fronte pandemia, la variante omicron del virus ha diviso scienziati e governi: alcuni ritengono possa segnare l’inizio della fine per la diffusione del contagio e sul piano politico stanno iniziando a ridurre le misure di contenimento, mentre altri credono sia troppo presto per abbassare la guardia e in alcuni paesi tali misure sono state al contrario rafforzate.
Sui mercati azionari, da sottolineare un revival delle operazioni di finanza straordinaria: dopo il tentativo di Unilever di acquisire il ramo dei prodotti consumer di Glaxo, in settimana è giunto l’annuncio dell’acquisizione record da parte di Microsoft del gigante dei videogiochi Activision.
Infine, sugli altri mercati, crescita dei tassi, in particolare sulla curva del dollaro, e del prezzo del petrolio, che ha toccato un nuovo massimo relativo.
Nella settimana che inizia si terrà la due-giorni del comitato di politica monetaria della Federal Reserve, dalla quale gli analisti attendono conferme per un avvio del ciclo di rialzo dei tassi d’interesse USA già a partire dalla riunione di marzo.
In Italia, invece, avranno luogo le elezioni del Presidente della Repubblica, che potrebbero avere ripercussioni sul governo sia nel caso della nomina di Mario Draghi, sia nel caso di un esito non bipartisan a favore dell’uno o dell’altro schieramento.
Per quanto riguarda gli utili aziendali, il trimestre entra nel vivo con molti nomi noti, tra i quali si ricordano Apple, Deutsche Bank, General Electric, Intel, IBM, Johnson & Johnson, Philips, McDonald’s, Microsoft, Samsung, STMicroelectronics, Tesla, Unicredit.
Sul piano congiunturale, infine, attesi per la pubblicazione gli indici PMI di vari paesi, il PIL USA e quello tedesco e francese, l’indice IFO sulle prospettive dell’economia in Germania, i profitti industriali in Cina e l’indice di fiducia dei consumatori USA compilato dall’Università del Michigan.