Settimana combattuta sui mercati finanziari, nel complesso non negativa, con un dollaro in indebolimento e il prezzo del petrolio ancora in rialzo.
Le mosse delle banche centrali hanno dettato l’umore delle piazze: nessuna sorpresa da parte della Banca Centrale Europea che ha mantenuto invariati i tassi, anche se in conferenza stampa Lagarde è apparsa preoccupata dall’inflazione e ha suscitato dubbi sul fatto che la politica monetaria della zona euro rimanga espansiva per tutto l’anno.
Attesa anche la scelta della Bank of England, che invece ha rialzato di mezzo punto percentuale i tassi di riferimento sulla sterlina.
Altro importante fattore che ha mosso i listini è stata la pubblicazione delle trimestrali delle aziende: a fronte dei risultati positivi di Alphabet (Google), Amazon e Exxon, Meta, la parent company di Facebook, ha deluso gli analisti facendo registrare una forte discesa del titolo che si è ripercossa su tutta la borsa e in particolare sugli indici della tecnologia.
Sul fronte congiunturale, il rapporto mensile sul mercato del lavoro USA è risultato decisamente superiore alle attese, mentre in Europa si è registrata una convergenza dei dati di inflazione tra Germania e Italia; per quanto riguarda il nostro paese, inoltre, da segnalare la crescita del PIL 2021 che si è attestata al 6.5%.
Tra gli altri aspetti meritevoli di menzione, va notato il rallentamento del settore dei servizi sia in Europa, sia negli Stati Uniti e la crescita del prezzo del petrolio a dispetto della decisione dell’OPEC+ di aumentare la produzione di greggio nei prossimi mesi.
Infine, crescono le aspettative di un rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve più ampio delle previsioni a marzo, di mezzo punto percentuale invece che di un quarto.
La settimana che inizia non dovrebbe presentare eventi di particolare rilievo. Per quanto riguarda gli utili aziendali, verranno pubblicati nei prossimi giorni i risultati di AstraZeneca, GlaxoSmithkline e Pfizer tra i farmaceutici, di L’Oreal e Unilever nel settore dei beni di consumo, di Cola-Cola tra gli alimentari, di Toyota nel settore auto, di Siemens nel comparto industriale e di Walt Disney tra i titoli dell’entertainment.
Sul piano congiunturale, infine, il dato di maggiore rilevanza dovrebbe essere l’inflazione negli Stati Uniti; attesi inoltre la produzione industriale di Germania e Italia, le vendite al dettaglio italiane, l’indice PMI dei servizi in Cina e il PIL della Gran Bretagna.