ZENIT OBBLIGAZIONARIO (Obbligazionario Misto PIR)
Nonostante in Italia proseguano le consultazioni tra esponenti politici alla ricerca di un accordo di governo che stenta a trovarsi, lo spread Italia-Germania continua il suo percorso di riduzione, passando dai 129 bp di fine marzo agli attuali 122. La Germania risente dell’andamento dei tassi americani arrivando col titolo a 10 anni sino a 0.65% (per poi rientrare); da notare che la differenza sui governativi 10Y tra USA e GER mostra ormai un differenziale molto ampio (forse troppo) su livelli che non si vedevano dal 1989. I rendimenti governativi italiani a lungo termine rimangono relativamente stabili in zona 1.78%. Sul fronte valutario l’atteggiamento prudente della BCE, l’allentamento delle tensioni geo-politiche e il perdurare del tema sui dazi da parte degli USA, portano a un’inversione del trend sul cambio euro-dollaro, con un recupero nel mese di quasi 2 punti percentuali. Il fondo era esposto alla valuta statunitense per 1.7% del portafoglio, posizione dimezzata sul target di 1.20 (media a 200 giorni).
Il movimento di avversione al rischio a cui abbiamo assistito nel mese di marzo si è parzialmente riassorbito, in particolare sulle obbligazioni societarie a maggior premio, con i CDS a 5 anni che recuperano 10 bp, arrivando ad uno spread di 270 punti base. Nel periodo, alla luce dei rendimenti raggiunti da alcuni emittenti, è stata incrementata la quota di obbligazioni corporate al 65%, con l’inserimento anche di alcuni titoli a indicizzazione variabile a parziale stabilizzazione del portafoglio. Il ritorno del mercato verso un maggior favore per posizioni risk-on danno spinta al comparto azionario, con l’indice italiano FTSE MIB che si apprezza nel mese del 7%, accompagnato da una buona performance, anche se più contenuta, dei comparti STAR (+1,76%) e Mid Cap (+3,38%). L’esposizione azionaria del fondo è stata mantenuta prossima al massimo consentito (20%) con una prevalenza per il comparto mid-small cap.
Nel contesto descritto, il fondo recupera le perdite del mese precedente, guadagnando + 0.32% sulla classe I, +0.27% per le classi E ed R. Il rendimento a 12 mesi vede la classe I (+2.01) e la classe R (+1.43%) nettamente superiori alla media di categoria (+0.28) e all’indice di categoria Fideuram (+0.66%).
ZENIT PIANETA ITALIA (Azionario Italia PIR)
Dopo un primo trimestre all’insegna della volatilità, in Aprile il mercato azionario Italiano ha ripreso il movimento ascendente, trainato ancora soprattutto dai titoli a maggiore capitalizzazione e nel dettaglio da quelli del settore energetico, dai finanziari e dal gruppo FCA. Le quotazioni sono state sostenute da una positiva revisione degli utili attesi e da una valutazione in termini di price-earning decisamente contenuta. Positivo anche l’impatto della vicenda Telecom. Questi fattori hanno prevalso sull’incertezza politica, che non ha per ora inciso negativamente.
Coerentemente con la propria natura di fondo PIR, Zenit Pianeta Italia resta esposto in modo prevalente alle medie e piccole capitalizzazioni, che rappresentano più del 50% del portafoglio. A livello settoriale il finanziario è quello prevalente, all’interno del quale si trovano anche le holding come Exor, oltre a banche e assicurazioni; il sovrappeso più rilevante resta nel comparto industriale, che è anche il secondo settore per esposizione.
Il fondo ha seguito il rialzo del mercato in relazione alle caratteristiche del suo portafoglio, in buona parte esposto alle minori capitalizzazioni; quest’ultime si sono apprezzate con minore intensità (in aprile Ftse Small Cap +1.94%, Star +1,76%, Mid Cap + 3,38% e AIM negativo per 1,06%).
Il maggior apporto alla performance del mese è arrivato da Tenaris, seguita da Eni, Unicredit ed Exor. Tra le piccole capitalizzazioni spiccano i contributi positivi di Gamenet, Fincantieri e Sogefi mentre sono state penalizzate, a nostro giudizio eccessivamente, Panaria e OVS.
Il fondo ha riportato nel mese una performance ampiamente positiva, compresa tra il rendimento degli indici a maggiore e minore capitalizzazione, guadagnando il +3,63% sulla classe I, +3,59% per la classe W e +3,54% per le classi E ed R. Su 12 mesi il rendimento continua ad essere saldamente positivo (+12.85% classe I; +11.34% classe R).
ZENIT BREVE TERMINE (Obbligazionario Area Euro Breve Termine)
Le pressioni maggiori sui tassi arrivano da oltre-oceano. Continua la salita delle scadenze a breve termine sulle aspettative di un nuovo rialzo da parte della FED a giugno: il rendimento del Treasury a 2 anni sale al 2.48%. Sulla parte a lungo termine della curva si è assistito a un forte movimento che non si vedeva da tempo, col titolo a 10 anni che raggiunge l’importante soglia del 3%. Le curve governative europee seguono inizialmente il movimento per poi riassestarsi dopo la riunione BCE di fine mese. Il board della Banca Centrale Europea mantiene ancora un atteggiamento prudente sulle recenti debolezze dei dati macroeconomici probabilmente imputabili ad un assestamento fisiologico dopo un periodo di forte crescita, oppure forieri di un rallentamento più strutturale. Di conseguenza la BCE non cambierà la propria strategia monetaria fino al primo trimestre 2019, sempre pronta ad intervenire se necessario. Un impatto significativo si è prodotto sulle valute, col cambio euro-dollaro che recupera quasi 2 punti percentuali. Il fondo era esposto alla valuta statunitense per 1.6%, posizione dimezzata al raggiungimento del target di 1.20 (media a 200 giorni).
Sulla parte lunga delle curve si mantiene la strategia di arbitraggio sui BTP su circa il 9% del portafoglio: l’operazione non ha impatti sulla duration e sui rischi del fondo e dovrebbe consentire di realizzare un buon utile non appena il mercato si porterà sui livelli fair value.
Il movimento di avversione al rischio a cui abbiamo assistito nel mese di marzo si è parzialmente riassorbito, in particolare sulle obbligazioni societarie a maggior premio, con i CDS a 5 anni che recuperano 10 bp, arrivando ad uno spread di 270 punti base. Il fondo, tra emittenti Investment grade e high yield, si mantiene esposto al mondo corporate tra il 50-55%; nella gestione continua la ricerca e l’inserimento di posizioni ad indicizzazione variabile come fonte di stabilizzazione di portafoglio.
Il mese risulta molto positivo per il fondo che guadagna 11 centesimi (classe I) e 7 centesimi (classe R), con una performance annuale che sale rispettivamente a +0.15% e +0.05%, rispetto a rendimenti vicino allo zero o negativi su entrambi i periodi dell’indice di categoria.
ZENIT MEGATREND (Fondo Azionario Internazionale)
Il buon andamento dei mercati azionari ha avuto un immediato riflesso positivo sugli investimenti direzionali in fondi, con l’Europa e Italia che sono andati meglio rispetto a quelli esposti sugli USA; buon recupero del fondo scelto sull’Asia;
Meno positivo il contributo dall’ETF sul Brasile, che risente della modesta performance dell’indice sudamericano e soprattutto della debolezza del Real;
Sulle singole azioni, buone performance da Avio, Bmw e dal comparto difesa europea con Thales e Dassault Aviation. Dagli Stati Uniti si sono registrati i cali del settore tecnologico con Keysight ed Ibm. Molto positivo il settore Oil&Gas, col fondo investito in Europa su Royal Dutch Shell e negli Usa su Pioneer Natural Resources, specializzato sullo shale oil: entrambi hanno registrato performances a doppia cifra. I titoli legati alla filiera dell’idrogeno hanno avuto un andamento variegato, con l’inserimento di una nuova posizione su una società francese;
Gli investimenti tematici realizzati via ETF sono stati positivi ad eccezione della robotica; hanno brillato i temi clean energy e cybersecurity: quest’ultimo si conferma una scelta molto azzeccata sin da inizio anno, distinguendosi per il suo notevole apprezzamento;
Sul fronte valutario finalmente il dollaro ha cominciato a rafforzarsi sull’euro contribuendo positivamente sulle performance del fondo;
Nel mese il fondo riporta una performance di +2.74% per la classe I e +2.60% per la classe R, confermandosi sui 12 mesi uno dei migliori prodotti tra quelli di diritto italiano (e non solo) con +5.30% classe I, +3.73% classe R, decisamente superiori alla media di categoria +2.09% e all’indice di categoria Fideuram (+1.17%).
PENSACI OGGI (Flessibile)
Il mese di Aprile ha riportato il segno positivo sui vari listini azionari internazionali, dopo un primo trimestre dell’anno volatile e negativo per la maggior parte degli indici mondiali. Europa e Asia, con l’eccezione della Cina, nel mese sono andate meglio degli Stati Uniti;
La componente investita in fondi ha beneficiato dei rialzi soprattutto sulla quota investita sull’Italia. Contributo in aggregato positivo anche dai fondi flessibili-absolute scelti;
Il portafoglio di singole azioni ha beneficiato del rialzo dei mercati, con i buoni apprezzamenti di Avio, Bmw, e dal comparto difesa in Europa con Thales e Dassault Aviation. Negli USA invece si sono registrati i cali del settore tecnologico con Keysight ed Ibm;
Oil&Gas è stato il settore che è andato bene su entrambe le sponde dell’Atlantico, col fondo investito in Royal Dutch Shell e in Pioneer Natural Resources, che hanno avuto performances a doppia cifra. Variazione decisamente positiva sul titolo legato alla filiera dell’idrogeno. Nel mese sempre su questo tema si è inserito una nuova posizione su una società francese;
Negativo il contributo dai Paesi Emergenti, con l’ETF sull’indice azionario brasiliano che ha sofferto per la debolezza della valuta contro euro;
Bene gli investimenti tematici, con particolare evidenza della cybersecurity, ad eccezione della robotica;
Negativo nel mese il contributo della strategia di arbitraggio su azioni europee.
Sul fronte valutario da notare il rafforzamento del dollaro statunitense sull’Euro che ha contribuito positivamente alla performance.
Il fondo nel mese ha registrato una performance pari a +0,87% per la classe I, +0,82% per la classe R. A 1 anno il fondo mostra +3.23 % (classe I) e +1.96% (classe R), ben al di sopra della media del settore (+1.83%) e dell’indice di categoria Fideuram (+0.78%).