IL CONSUMATORE AL POTERE (ovviamente grazie alla tecnologia)
In un mondo ormai votato al digitale , il potere sta passando nelle mani del consumatore, che ha sempre meno bisogno dell’intermediazione dei player tradizionali: che si tratti di prenotare un taxi o un hotel, di guardare un film o di pianificare una vacanza – o di comprare uno strumento finanziario – l’esperienza oggi è diretta e altamente personalizzata, grazie al proliferare di provider “digital first”.
Guardando nello specifico al mondo dei servizi finanziari, le realtà tradizionali non possono che adeguarsi abbracciando il cambiamento in atto, mettendo a disposizione dei clienti prodotti sottoscrivibili direttamente online (come Pensaci Oggi), senza bisogno di alcuna intermediazione – ma fornendo sempre la possibilità di ricorrere a un professionista in carne ed ossa in caso di necessità.
Ma come fare per cavalcare l’onda del cambiamento senza farsi travolgere? Una recente indagine realizzata da State Street e intitolata “Finance Reimagined: Finding Long-Term Value in a Digital Age”, mette in luce tre fattori di successo – tutti incentrati sull’utilizzo dei dati – di cui le società leader nel settore dei servizi finanziari avranno bisogno per eccellere nella nuova era digitale.
LE TRE “i”
Lo studio, condotto a livello globale su 2.000 investitori e 500 provider di servizi di investimento, individua le tre “i” dei dati:
- integrazione,
- integrità e
- intelligence.
Data integration significa combinare dati rozzi e destrutturati provenienti da diverse fonti affidabili
Con il proliferare di dati disponibili, è importante per le società di investimento poter attingere anche da fonti terze – in prospettiva, perché no, anche social network e video – per integrare le informazioni ottenute all’interno dei propri database.
Data integrity significa garantire la sicurezza dei dati
Un fattore fondamentale affinché gli investitori si fidino a fornire informazioni personali alle istituzioni finanziarie è che queste siano in grado di garantire la massima sicurezza sui dati che gestitscono.
Data intelligence significa saper estrarre valore dai dati in tempo reale
Il 39% degli investitori intervistati nell’ambito dell’indagine si aspetta che le società di investimento utilizzino le ultime tecnologie per offrire sofisticati strumenti di data analytics. Alla luce di questa crescente domanda, molte aziende stanno iniziando a utilizzare sistemi di analisi dei dati per valutare in tempo reale rischi e opportunità e capire in che modo i movimenti dei mercati si riflettono sui portafogli.
IL FUTURO È DIGITALE
Tra le società di investimento intervistate – banche tradizionali, sgr, ma anche start-up fintech – quasi la metà (49%) afferma che la tecnologia sta ridefinendo le logiche di mercato, mentre otto su dieci (81%) ritengono che la trasformazione digitale sia importante per il futuro della propria organizzazione.
Tra le principali tecnologie emergenti in ambito finanziario, la ricerca cita Blockchain (una sorta di libro contabile delle operazioni che sfrutta la tecnologia peer-to-peer per effettuare transazioni senza l’intervento di soggetti terzi), Predictive analytics (strumenti di analisi che permettono di fare previsioni utilizzando dati non strutturati), intelligenza artificiale, sistemi di tracking in tempo reale e software basati su elementi biometrici.
Consapevole dell’enorme trasformazione in atto, Zenit sta puntando da tempo sull’innovazione tecnologica: da un lato con la creazione del fondo Pensaci Oggi che, essendo sottoscrivibile completamente online, ha la tecnologia nel suo stesso DNA. Dall’altro investendo sui megatrend della tecnologia e della robotica, tramite alcuni etf inseriti di recente nel portafoglio del fondo (qui per approfondire).