Un risparmiatore europeo su tre comprerebbe prodotti finanziari sulle piattaforme delle 5 sorelle di Internet (Facebook, Apple, Microsoft, Google e Amazon): è il dato che emerge da un’indagine realizzata da Demia per Assogestioni.
Facebook gestirà i nostri risparmi?
L’avanzata dei colossi tech nel mondo del risparmio gestito è ormai realtà. Amazon a febbraio ha stretto un accordo con Bank of America Merrill Lynch nel settore del credito d’impresa, mentre Google e Facebook hanno già commissionato studi di fattibilità su un loro potenziale ingresso nel settore dell’asset management. In Cina, Alibaba, Tencent e Baidu stanno già distribuendo fondi del mercato monetario agli investitori retail.
In Europa, una spinta in questa direzione è arrivata dall’approvazione della direttiva PSD2 sui pagamenti digitali, che permette anche alle società provenienti da business extrafinanziari di richiedere l’autorizzazione bancaria a livello europeo.
Gli investitori cosa ne pensano?
A questo quesito ha cercato di rispondere uno studio realizzato da Demia per Assogestioni presentato in occasione dell’ultimo Salone del Risparmio. L’indagine ha preso in esame un campione di 5.000 risparmiatori tra Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia e Spagna, appartenenti alla Generazione Y (i Millennials 18-34 anni) e alla Generazione X (35-54 anni) e rappresentativo di 157 milioni di cittadini europei. Il 42% del campione – il 45% tra gli italiani – si trova d’accordo con la seguente affermazione:
“Tra 5/10 anni, grazie al progresso tecnologico e normativo, gestirò i miei risparmi in un modo diverso… forse non avrò più bisogno di una banca”
La frase può suonare un po’ provocatoria, ma è utile a dare una misura del fenomeno: il 39% dei risparmiatori europei (e il 49% degli italiani) nella fascia tra i 18 e i 34 anni comprerebbe o considererebbe l’acquisto di prodotti finanziari offerti dalle 5 sorelle di Internet – Facebook, Amazon, Apple, Google e Microsoft – e che farebbe lo stesso il 34% degli appartenenti alla Generazione X.
Generazione X vs Millennials
Dalla ricerca emergono anche le differenze generazionali che caratterizzano il rapporto con le tecnologie dedicate alla finanza personale: se il 56% dei Millennials – tipicamente spigliati con tutto quel che è digitale e propensi alle innovazioni – ritiene che sia sufficiente uno smartphone per la gestione dei propri risparmi, la percentuale diminuisce al 45% per la Generazione X, più prudente nell’approccio alla tecnologia e più “fedele” ai brand.
L’importanza del contatto umano
Da sottolineare il fatto che, almeno per il momento, gli europei non sembrano davvero pronti ad abbandonare il canale tradizionale nella gestione dei propri risparmi: quando si tratta concretamente di decidere quale investimento effettuare, infatti, il 73% si rivolgerebbe, come prima scelta, al circuito bancario, il 30% al proprio consulente di fiducia, il 22% al sito della banca, il 12% ai prodotti di una SGR e solo il 7,6% a una società non bancaria. Il fattore umano e la professionalità rimangono centrali: il 65% dei risparmiatori europei ritiene che la tecnologia sia importante, ma ancora più fondamentale è poter ricevere consigli specifici da parte di un consulente esperto.
Gli operatori tradizionali da parte loro si stanno muovendo per andare incontro alle nuove esigenze dei clienti. Zenit SGR ha deciso di puntare sul mix tra contatto umano ed esperienza digitale: è proprio in questo contest che si inserisce il lancio del nuovo portale Zenit Online, che avverrà a breve e che permetterà di accedere, a costi ridotti, a diversi dei nostri fondi direttamente tramite la modalità online, da PC, tablet o smartphone.