“Il movimento del dollaro americano – spiega Francesca Cerminara, responsabile bond e valute di Zenit SGR – riflette già questa dinamica, ma la prospettiva di divergenza tra la politica monetaria europea, ancora in fase espansiva, e quella americana, che a breve inizierà la sua politica di fuoriuscita dalle manovre non convenzionali, dovrebbe far proseguire il trend in essere rendendo i titoli statunitensi, a breve scadenza o indicizzati all’inflazione, ancora un buon investimento. Discorso simile si può affrontare per i titoli inglesi”.
“In primis – analizza Cerminara – la Rupia indiana, difficilmente trattabile sul mercato attraverso l’acquisto diretto di titoli governativi ma su cui ci si può esporre attraverso l’acquisto di fondi di investimento dedicati o tramite titoli di emittenti sovranazionali in valuta che ne riducono il rischio creditizio. Un’altra valuta da considerare – conclude l’analista di Zenit – è la lira turca che beneficia dell’andamento del petrolio ma bisogna prestare attenzione perché è decisamente più volatile a causa dell’instabilità politica che a volte attraversa il Paese”.