Nuova settimana negativa sui mercati finanziari, con un rialzo del dollaro e di alcune materie prime. Ai temi della guerra e dell’inflazione si è aggiunto il timore della recessione, dopo che il PIL degli Stati Uniti nel primo trimestre è risultato inaspettatamente in calo dell’1,4% e quello italiano dello 0,2%.
Sul fronte dei prezzi, l’inflazione ha continuato a crescere in Europa, attestandosi tra il 7% e l’8%, con un’accelerazione più contenuta in Italia, passata dal 6,5% al 6,2%. La Banca Centrale Europea ha notato nel suo Bollettino economico mensile che le variazioni dei prezzi sono le più alte mai registrate dalla nascita dell’euro; tuttavia, non cambia la politica monetaria, che prevede di mantenere inalterati i tassi d’interesse fino al termine del programma straordinario di acquisto di titoli obbligazionari.
Dal punto di vista geopolitico, invece, sembrano più lontane le possibilità di una composizione negoziale del conflitto tra Russia e Ucraina, mentre aumentano gli afflussi di aiuti e di armi a favore del governo di Kiev, tra i quali il pacchetto di oltre 30 miliardi di dollari proposto da Biden al Congresso USA. Dal canto suo, Mosca minaccia di rappresaglie qualunque “interferenza” nel conflitto, mentre ha sospeso le forniture di gas ai paesi che non hanno accettato di pagare in rubli, primi fra tutti Bulgaria e Polonia.
Per quanto riguarda la pandemia, la Cina sta cercando di limitare i contagi a Pechino senza ricorrere a un lockdown della città come fatto a Shanghai, mentre in occidente prevalgono gli allentamenti alle misure contenitive, tra i quali la scelta del governo italiano di abbandonare il green pass e ridurre l’utilizzo delle mascherine al chiuso.
Infine, tra gli altri fatti degni di nota in settimana, la rielezione di Macron a presidente della Francia e l’accordo con cui Elon Musk si è impegnato ad acquistare il controllo del social network Twitter per più di 40 miliardi di dollari.
Nella settimana che inizia, l’evento di maggior rilievo sul piano economico sarà presumibilmente la riunione del comitato di politica monetaria della Federal Reserve, dal quale gli analisti si attendono un incremento dei tassi di riferimento di mezzo punto percentuale.
Con riguardo agli utili trimestrali, invece, saranno comunicati i risultati di AIG, BNP Paribas, Credit Agricole, ING, Intesa SanPaolo, Swiss Re nel settore finanziario; Electricite de France, Enel e Shell tra le utilities e i petroliferi; Airbus, BMW, Volkswagen tra automobilistici e comparto aeronautico, oltre a AMD, ArcelorMittal, Pfizer.
Infine, sul piano macroeconomico, verranno pubblicati il rapporto sul mercato del lavoro e il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti, gli indici PMI di area euro, Cina, Francia, Germania e Regno Unito, gli indici ISM USA, la disoccupazione in Italia, Germania e area euro, l’indice dei prezzi alla produzione e le vendite al dettaglio dell’eurozona, la produzione industriale di Francia e Germania.