Settimana nel complesso negativa per mercati azionari e tassi, con i prezzi delle materie prime eterogenei, a testimonianza dell’incertezza che domina.
La guerra in Ucraina sembra essersi concentrata nella parte orientale del paese, dove gli analisti si attendono un nuovo attacco dell’esercito russo per conquistare le regioni separatiste, mentre salgono purtroppo il numero delle vittime civili e quello dei rifugiati. Nuove sanzioni a carico di Mosca da parte degli Stati Uniti, che hanno colpito anche i familiari di Putin, e dell’Europa, che ha deciso un graduale embargo delle importazioni di carbone dalla Russia.
Il Parlamento Europeo ha votato anche per un più ampio stop alle importazioni di gas e petrolio, ma su questa misura i governi non sono ancora convinti per le ripercussioni immediate che avrebbe sull’economia continentale.
Nel frattempo, la Russia è vicina al default “artificiale” non avendo più la possibilità tecnica di pagare i debiti esteri in valuta per i divieti imposti alle banche americane ed europee dai rispettivi governi.
Sul piano economico, la diffusione delle minute dell’ultimo comitato di politica monetaria della Federal Reserve ha rivelato che la banca centrale USA è pronta a contrastare l’inflazione con un lungo piano di rialzi dei tassi da mezzo punto percentuale l’uno, mentre la Banca Centrale Europea preferisce garantirsi la massima flessibilità per il prossimo futuro.
Nella settimana che inizia, oltre alla guerra, l’evento politico di maggior rilievo sarà il primo turno delle elezioni presidenziali in Francia. Sempre in settimana, attesa anche per la riunione di politica monetaria della BCE, dato il minor grado di sicurezza che caratterizza le linee guida della banca centrale in confronto alla Federal Reserve.
In partenza, inoltre, la nuova stagione degli utili trimestrali delle società, con i dati delle banche statunitensi come da tradizione: BlackRock, Citigroup, Goldman Sachs, Morgan Stanley, Wells Fargo.
Infine, sul piano macroeconomico, in rilievo i dati di inflazione di Stati Uniti, Cina, Germania, Francia, Italia e Gran Bretagna; inoltre, saranno pubblicate le produzioni industriali del Regno Unito, dell’area euro e dell’Italia, le vendite al dettaglio USA, l’indice di fiducia dei consumatori statunitensi dell’Università del Michigan e il sondaggio ZEW tra gli operatori finanziari sullo stato di salute dell’economia tedesca.