Settimana ancora positiva sui mercati azionari, con il dollaro in calo e i prezzi delle materie prime oscillanti (consistenti ribassi nel segmento energia, rialzi di alcuni prodotti alimentari e metalli industriali).
La guerra in Ucraina rimane l’argomento centrale dei notiziari: nonostante il pessimismo di alcuni governi, si continua a parlare di possibili accordi tra i due belligeranti, con una bozza di piano di pace in quindici punti pubblicata dal Financial Times, secondo il quale la Russia punterebbe ad uno status di neutralità per Kiev, ma quest’ultima vorrebbe garanzie contro future aggressioni.
Il conflitto è stato anche al centro di un colloquio tra i leader degli Stati Uniti e della Cina in chiusura di settimana, nel quale Xi avrebbe detto a Biden che lo scoppio della guerra non era “cosa che avrebbe voluto vedere” e che non era “nell’interesse di nessuno”.
Nonostante le sanzioni e il blocco dei conti della banca centrale all’estero, la Russia ha regolarmente pagato le cedole di un titolo di stato in dollari evitando il default sul debito estero che alcuni paventavano.
Tolti gli eventi bellici, la notizia economica di maggior risonanza, benché largamente attesa, è stato il rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve, limitato tuttavia a un quarto di punto, anche se non sono mancate in seno al comitato voci favorevoli a un maggior rigore. La scelta della banca centrale americana è stata seguita immediatamente dalla Bank of England, per la quale, invece, si è trattato del terzo rialzo consecutivo. D’altra parte, i dati di inflazione pubblicati in settimana in Italia e nell’area euro mostrano che gli indici dei prezzi non accennano a diminuire e rimangono storicamente elevati.
Rispetto alla guerra in Ucraina, in settimana è attesa una riunione dei leader dei paesi della NATO, alla quale dovrebbe partecipare anche il presidente USA Biden.
Con la pandemia passata in secondo piano a livello di notizie, va comunque ricordato che i paesi europei stanno progressivamente allentando le restrizioni per contrastare la circolazione del virus, puntando anche sull’arrivo della stagione primaverile.
Sul fronte delle pubblicazioni dei dati trimestrali delle aziende, è la volta di un nutrito gruppo di società cinesi, tra le quali spiccano Tencent e Xiaomi.
Sul piano macroeconomico, invece, verranno pubblicati gli indici PMI Markit della zona euro e di Francia, Germania e Regno Unito, il sondaggio IFO sullo stato dell’economia tedesca e l’indice di fiducia dei consumatori USA redatto dall’Università del Michigan.