I prodotti di investimento pensati apposta per loro scarseggiano, ma i Millennials sono i risparmiatori di domani. Quale modo migliore per attrarli se non l’uso della tecnologia?
Una generazione fantasma
Il passaggio generazionale e l’avvio – seppur incerto – della carriera lavorativa porteranno fra non molti anni nelle tasche dei Millennials gran parte del risparmio italiano.
Eppure i giovani tra i 18 e i 35 anni sembrano essere una generazione ancora pressoché invisibile agli occhi degli operatori dell’asset management del Belpaese, che preferiscono piuttosto concentrarsi sui bambini piccoli, le cui finanze sono affare di nonni e genitori. A lanciare l’allarme è un’inchiesta apparsa di recente su Plus 24 (il settimanale del Sole 24 Ore).
Il motivo di questo generale disinteresse (che si traduce nella mancanza di prodotti dedicati) è molto semplice: i Millennials non hanno molti risparmi da parte, spesso non hanno un lavoro stabile e a trent’anni suonati non sono ancora economicamente indipendenti.
Oggi, del resto, il mondo è molto diverso rispetto a quello in cui ha vissuto chi li ha preceduti: e non tanto la famigerata Generazione X – quella dei nati tra gli anni Sessanta e il 1980, che ha avuto (e spesso ha ancora) analoghe difficoltà – quanto quella dei Baby Boomers (i nati dal dopoguerra al 1960).
Complice la crisi, un mercato del lavoro molto più dinamico, una mentalità diversa (e chi più ne ha più ne metta), le principali tappe della vita sono posticipate: dal momento in cui si smette di studiare a quello in cui si entra in modo stabile nel mondo del lavoro fino alla decisione di andare a vivere da soli o di mettere su famiglia.
I risparmiatori di domani
Ma il passaggio del testimone avverrà, su questo non c’è dubbio. Forse con qualche anno di ritardo rispetto alle previsioni dei gestori, ma succederà:
i Millennials sono i clienti di domani per il settore del risparmio gestito.
Ignorarli è una mossa miope che rischia di spingere questa generazione iper-tecnologica e costantemente connessa ad allontanarsi definitivamente dal mondo della finanza, già percepito come “vecchio” e poco al passo con i tempi.
Per usare le parole di Andrea Pennacchia, presidente del Comitato di Comunicazione di Assogestioni, “I Millennials rappresentano i risparmiatori e gli investitori del futuro: è fondamentale capire le loro preferenze, come considerano il mondo del risparmio, degli investimenti, con chi interagiscono e quali canali informativi utilizzano. Conoscerli meglio ci aiuta a indirizzare in maniera più efficace gli strumenti di comunicazione e di educazione finalizzati ad accrescere la loro cultura finanziaria”.
In cifre
Citiamo qualche numero per inquadrare meglio il fenomeno: i nati tra gli anni Ottanta e il 2001 rappresentano oggi il 40% della popolazione mondiale e il 25% di quella europea. Cresciuti con Internet, utilizzano lo smartphone per più di 24 ore ogni settimana: sono l’interlocutore ideale per i colossi tech – da Google a Facebook, da Amazon a Apple – che stanno entrando in modo massiccio nel settore dei servizi finanziari.
Per gli operatori tradizionali non c’è tempo da perdere: bisogna mettere in campo strategie mirate per non perdersi una fetta consistente della loro clientela dei prossimi anni.
Tecnologia e semplicità di utilizzo
Noi di Zenit Sgr siamo ben consapevoli del problema, e siamo convinti che puntare sulla tecnologia sia il modo migliore per rendere il mondo del risparmio più “a misura” di Millennial. Il nostro fondo flessibile Pensaci Oggi nasce proprio con questa filosofia. Non a caso, è sottoscrivibile completamente online, con costi contenuti, e permette di versare anche piccolissime somme per volta, come con un Piano di accumulo (PAC) – o una sorta di salvadanaio evoluto – a seconda delle disponibilità del momento.
Come evidenzia un recente studio firmato Accenture, i gestori hanno un certo spazio di manovra: nonostante il loro amore per tutto ciò che è digitale,
i Millennials cercano ancora il contatto umano, specialmente per le operazioni più complesse.
Un servizio di questo tipo – integrato con la velocità, i costi bassi e la mobilità tipici della finanza automatizzata – potrebbe costituire una soluzione utile per servire al meglio la clientela under 35.