Tra le norme introdotte dalla Legge di Bilancio ne compare anche una che modifica le disposizioni vigenti in materia di Piani Individuali di Risparmio (PIR). La norma in questione stabilisce che, dal 1° gennaio 2019, i PIR debbano investire in azioni e obbligazioni di PMI ad alto potenziale di crescita il 3,5% del patrimonio raccolto tra i risparmiatori.
Ciò significa che le aziende di minori dimensioni e/o non quotate, che rappresentano il motore dell’economia italiana, possono contare su flussi più consistenti di risorse finanziarie da destinare a progetti di sviluppo e di crescita, con benefici che si riflettono sull’intero sistema produttivo.
Il Sole 24 Ore ha deciso di chiedere un’opinione in merito a questa recente novità legislativa anche a Zenit SGR, in qualità di attore del mercato che da sempre riserva una attenzione speciale al segmento delle PMI e di pioniere in materia di PIR.
L’AD dell’azienda, Marco Rosati, saluta positivamente la nuova norma perché crea ulteriori opportunità di investimento e sottolinea la necessità di agire all’insegna della massima selettività sui titoli da inserire in portafoglio, per poter raggiungere i migliori risultati possibili.