[…] Cresce l’attenzione del mondo economico-finanziario (operatori e risparmiatori) nei confronti dei Piani individuali di risparmio (Pir), un mercato dal quale ci si attende una raccolta di 16 miliardi di euro. A meno di due mesi dall’entrata in vigore della normativa (1° gennaio 2017), sempre più società stanno creando dei fondi dedicati.
Tra le società che sono già scese in campo e quelle che lo faranno a breve, anche Zenit […]
INFORMAZIONI GENERALI SUI PIR
Si tratta di strumenti che traggono ispirazione da modelli già esistenti all’estero, dalla Francia al Regno Unito; sono riservati alle persone fisiche che sono stati creati come forma di investimento a medio e lungo termine, al fine di veicolare i risparmi verso le imprese italiane, e in particolare verso le piccole e medie imprese.
Tra i vantaggi, il fatto che i Pir permettono al risparmiatore privato di ottenere benefici sul versante della tassazione, come l’esenzione da tassazione dei redditi e l’esenzione da imposta di successione in caso di trasferimento a causa di morte degli strumenti finanziari detenuti nel piano.
Tra i vantaggi, il fatto che i Pir permettono al risparmiatore privato di ottenere benefici sul versante della tassazione, come l’esenzione da tassazione dei redditi e l’esenzione da imposta di successione in caso di trasferimento a causa di morte degli strumenti finanziari detenuti nel piano.
Per fa capire meglio cosa sono e qual è l’esperienza degli altri Stati, riprendiamo due slide che sono state presentata durante l’evento intitolato “I piani individuali di risparmio: un ponte verso l’economia reale“.
L’evento “I piani individuali di risparmio: un ponte verso l’economia reale” che si è tenuto il 22 febbraio a Milano è stata l’occasione per fornire al mercato le prime indicazioni sul mercato, a quasi due mesi dall’introduzione in Italia della normativa sui Pir.
Tommaso Corcos, presidente di Assogestioni, ha indicato in apertura di convegno una stima di raccolta di capitali di circa 16 miliardi. “Stimiamo che circa 6 miliardi potranno arrivare da casse e fondi pensione”, ha detto Corcos, che poi ha aggiunto che i restanti 10 miliardi sono attesi dal mercato retail, e di questi 7 miliardi potrebbero confluire nei titoli quotati e 2,1 nelle pmi.
Nel corso del convegno sono poi state date delle indicazioni interpretative della normativa relative ai quesiti emersi tra gli operatori dell’industria, sciogliendo alcuni nodi importanti dal punto di vista interpretativo.
In particolare, è arrivata la conferma che i Pir possono essere sottoscritti da persone fisiche residenti “fiscalmente” nel territorio dello Stato senza limiti di età.
In particolare, è arrivata la conferma che i Pir possono essere sottoscritti da persone fisiche residenti “fiscalmente” nel territorio dello Stato senza limiti di età.
Inoltre, il riconoscimento della possibilità di aprire un nuovo piano a seguito della chiusura di uno precedente, almeno nel rispetto del limite complessivo di 150.000 euro alle somme che possono essere investite in un Pir.